CALCE

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La collabor
azione tra La Banca della Calce e l’ Oasi Wwf La Malcontenta e il Lupo va avanti da diversi anni. I casolari che fanno parte dell’ Oasi sono stati ristrutturati grazie ai materiali e al supporto di questa realtà che si occupa di edilizia sostenibile.


L’Oasi La Malcontenta e il Lupo crede profondamente nell’importanza della diffusione di una cultura edile che vada nel senso di un rispetto per i lavoratori e per l’ambiente.

Oggi purtroppo, spesso, in campo edile, ci troviamo di fronte ad una perdita della conoscenza dell’uso delle tecniche tradizionali di costruzione. Tecniche efficaci e materiali solidi: pietra, ferro, legno, cotto, calce. Un’arte di costruire che poteva durare nel tempo e senza tutti i rischi collegati alla manipolazione dei materiali che si usano quasi sempre nell’edilizia di oggi (lana di roccia, lana di vetro, colle, siliconi, pitture con polimeri di sintesi, etc.).

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L’Oasi La Malcontenta e il Lupo vuole promuovere la consapevolezza nel campo della costruzione.


La Banca della Calce si muove con passione tra materiali di origini antiche e l’innovazione utilizzando, oltre alla calce, anche la canapa. A questo proposito, già dal 2012, mette a punto CalceCanapa Termointonaco, il primo prodotto per l’edilizia sostenibile realizzato dall’unione di grassello magnesiaco e canapulo geomineralizzato.


Qui all’ Oasi Wwf La Malcontenta e il Lupo siamo riusciti ad avviare un percorso di approfondimento, divulgazione e studio che speriamo duri il più a lungo possibile, e che ha avuto modo di attuarsi anche grazie ai tecnici ed ai lavoratori coinvolti nel restauro dei casolari.

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In gran parte d’Italia purtroppo ci troviamo ancora di fronte ad una situazione paradossale, dove la maggior parte degli studi tecnici e ditte edili non parlano mai ai clienti della possibilità della muratura a calce, anzi, ne sono impauriti. E così, uno dei materiali che dovrebbe essere alla base della storia della costruzione, la calce, oggi viene messa da parte.


Parlare oggi ad una ditta edile di muratura a calce, posatura di un pavimento a fresco, tinteggiature con grassello di calce, è di una difficoltà estrema. Parlare in genere dell’uso di prodotti non tossici, che non sono quindi quelli di uso corrente, diventa un’impresa che raramente da sbocco all’avvio di un cantiere.

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Devo per questo riconoscere che all’ Oasi La Malcontenta e il Lupo abbiamo invece trovato delle persone aperte al dialogo, che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, e il coraggio di tornare a costruire “come una volta”. E questo anche grazie al supporto del Forum Italiano Calce e del dottor Andrea Rattazzi, Presidente del Forum (associazione di riferimento a livello internazionale sul mondo della calce).


Lo studio Pizzichini e la ditta edile Spadini Piero, supportata dalle ditte Spadini Luca e Il Casale, si sono “sporcati” le mani di calce: hanno isolato i casolari, li hanno tinteggiati, hanno posato i pavimenti, hanno murato e creato uno stucco veneziano bellissimo, dimostrando fantasia ed intraprendenza.


Speriamo che molti altri possano seguire il loro esempio e che si torni presto a un’edilizia più sana per tutti, più sicura e più resistente.


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The collaboration between La Banca della Calce (The Lime Bank) and the WWF Oasis La Malcontenta e il Lupo has been going on for several years. The casolari that are part of the Oasis have been renovated thanks to the materials and support of this reality that deals with sustainable building.


The La Malcontenta e il Lupo Oasis believes deeply in the importance of spreading a building culture that goes in the direction of respect for workers and the environment.


Today, unfortunately, in the construction field, we are often faced with a loss of knowledge of the use of traditional building techniques. Effective techniques and solid materials: stone, iron, wood, terracotta, lime. An art of building that could last over time and without all the risks associated with handling the materials that are almost always used in building today (rock wool, glass wool, glues, silicones, paints with synthetic polymers, etc.) .


The Oasis La Malcontenta e il Lupo wants to promote awareness in the field of construction.

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The Lime Bank moves passionately between materials of ancient origins and innovation using not only lime but also hemp. In this regard, since 2012, it has been developing CalceCanapa Termointonaco, the first sustainable building product made from a combination of magnesium lime and geomineralised hemp.


Here at the WWF Oasis La Malcontenta e il Lupo we have managed to start a path of research, dissemination and study, which we hope will last as long as possible, and which has also been implemented thanks to the technicians and workers involved in the restoration of the buildings.


In most of Italy, unfortunately, we are still faced with a paradoxical situation, where most technical offices and construction companies never talk to their clients about the possibility of lime masonry; on the contrary, they are afraid of it. And so, one of the materials that should be at the heart of the construction story, lime, is today being sidelined.

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Talking to a construction company today about lime masonry, laying a fresh floor, painting with lime putty, is extremely difficult. Talking generally about the use of non-toxic products, which are therefore not those in current use, becomes an undertaking that rarely leads to the start of a building site.


I must therefore recognise that at the Oasi La Malcontenta e il Lupo we have instead found people who are open to dialogue, who have had the courage to get involved, and the courage to go back to building “like they used to”. And this was also thanks to the support of the Italian Lime Forum and Dr Andrea Rattazzi, President of the Forum (an international reference association on the world of lime).

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The Pizzichini studio and the construction company Spadini Piero, supported by the companies Spadini Luca and Il Casale, “got their hands dirty” with lime: they insulated the casolari, painted them, laid the floors, walled them up and created a beautiful Venetian stucco, demonstrating imagination and initiative.


Let us hope that many others will follow their example and that we will soon return to healthier, safer and more resilient building for all.

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